Scavando in una cavità naturale del sostrato roccioso a Tel Qashish (valle di Jezreel, Israele), gli archeologi israeliani hanno trovato circa duecento manufatti – di cui un centinaio intatti – utilizzati dai Cananei per rituali pagani, tra cui un recipiente per bruciare l’incenso e una scultura di viso di donna che era parte di una coppa dagli scopi religiosi.



“Questa è il mio 42′ scavo in 15 anni ed è la prima volta che ho trovato [qualcosa di più di semplici] frammenti”, dice l’archeologo Edwin van den Brink.






Gli oggetti erano forse utilizzati in un tempio vicino. Verosimilmente, i sacerdoti li seppellirono in una buca per salvarli da un’incursione degli Egizi: alla fine della Tarda Età del Bronzo la regione venne infatti conquistata e Tel Qashish distrutta.
Oppure, più semplicemente, è possibile che gli oggetti vennero sotterrati poiché non più utilizzati o a causa “del loro alto status religioso”, dice l’archeologo Uzi Ad, che dirige gli scavi insieme a Van den Brink.

Le cavità rocciose continuano peraltro a svelare nuove scoperte: ogni volta che si raggiunge il fondo di una ne compare un’altra piena di oggetti – alcuni importati, dicono, da Micene e Cipro.


L’Israel Antiquities Authority ha intenzione di mettere in mostra i reperti l’anno prossimo.
Uzi Ad recentemente aveva annunciato la scoperta di una curiosa pressa enologica di epoca bizantina.
Fonti: AP, Heritage-Key, Discovery (che contiene altre foto in un’intervista a Edwin van den Brink).