Centinaia di manufatti pagani in Israele

Scavando in una cavità naturale del sostrato roccioso a Tel Qashish (valle di Jezreel, Israele), gli archeologi israeliani hanno trovato circa duecento manufatti – di cui un centinaio intatti – utilizzati dai Cananei per rituali pagani, tra cui un recipiente per bruciare l’incenso e una scultura di viso di donna che era parte di una coppa dagli scopi religiosi.

Bassorilievo di viso di donna (AP Photo/Sebastian Scheiner)
(AP Photo/Sebastian Scheiner)
(Assaf Peretz, Israel Antiquities Authority)

“Questa è il mio 42′ scavo in 15 anni ed è la prima volta che ho trovato [qualcosa di più di semplici] frammenti”, dice l’archeologo Edwin van den Brink.

(Assaf Peretz, Israel Antiquities Authority)
(Assaf Peretz, Israel Antiquities Authority)
(Assaf Peretz, courtesy of the Israel Antiquities Authority)
(Assaf Peretz, courtesy of the Israel Antiquities Authority)
(Assaf Peretz, courtesy of the Israel Antiquities Authority)
(Assaf Peretz, courtesy of the Israel Antiquities Authority)

Gli oggetti erano forse utilizzati in un tempio vicino. Verosimilmente, i sacerdoti li seppellirono in una buca per salvarli da un’incursione degli Egizi: alla fine della Tarda Età del Bronzo la regione venne infatti conquistata e Tel Qashish distrutta.

Oppure, più semplicemente, è possibile che gli oggetti vennero sotterrati poiché non più utilizzati o a causa “del loro alto status religioso”, dice l’archeologo Uzi Ad, che dirige gli scavi insieme a Van den Brink.

(AP Photo/Sebastian Scheiner)

Le cavità rocciose continuano peraltro a svelare nuove scoperte: ogni volta che si raggiunge il fondo di una ne compare un’altra piena di oggetti – alcuni importati, dicono, da Micene e Cipro.

La cavità "senza fondo" (IAA)
Le linee gialle collegano la terra di Canaan con Micene e Cipro (Assaf Peretz, courtesy of the Israel Antiquities Authority)

L’Israel Antiquities Authority ha intenzione di mettere in mostra i reperti l’anno prossimo.

Uzi Ad recentemente aveva annunciato la scoperta di una curiosa pressa enologica di epoca bizantina.

Fonti: AP, Heritage-Key, Discovery (che contiene altre foto in un’intervista a Edwin van den Brink).

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