Un totale di 114 guerrieri di terracotta sono emersi nel corso degli scavi, cominciati lo scorso giugno (vedi qui e qui), nella tomba di Qin Shi Huang (o Qin Shihuang, 259-210 a.C.) – considerato il primo imperatore della Cina.
Gli archeologi hanno anche rinvenuto vasi, armi e carri, ma le foto verranno rilasciate solo alla fine di questo mese.

L’archeologo Xu Weihong, spiega: “L’area totale degli scavi misura circa 200 m² e siamo stati piacevolmente sorpresi nel trovare [ancora] dei colori intensi [sulle statue]”.
I guerrieri di terracotta raggiungono i 2 metri di altezza, erano mori, con occhi scuri o castani e i visi erano verdi, bianchi o rosa.
“È stato difficile restaurar[li] dato che erano rotti a pezzi. Ci sono voluti almeno dieci giorni per ricomporne uno”, ha detto Xu.
Inoltre, si è scoperto che la ‘fossa’ numero 1 – la più grande delle tre e quella attualmente scavata – ha sette strati. Si trova nel distretto di Lintong di Xi’an, il capoluogo della provincia dello Shaanxi.
Sono state poi trovate tracce di bruciature sulle statue, e degli indizi sui muri provano che l’area subì un incendio. Non è chiaro, però, se ciò fu una conseguenza di un’incursione compiuta dal generale Xiang Yu pochi anni dopo la morte dell’imperatore.

Si stima che il mausoleo dell’imperatore venne costruito utilizzando più di 700000 schiavi, mentre furono 1000 le persone impegnate a produrre, per 12 anni, le statue di terracotta – di cui finora ne sono state trovate 1000, ma si pensa che ce ne siano altre 8000.

Fonti: China Daily; Discovery.
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