James Williams racconta le storie di cinque misteri scientifici più o meno noti.
Negli anni ’60 i fratelli Achille e Giovanni Judica Cordiglia captarono dei segnali provenienti dai primi satelliti, sia sovietici che americani.
Tra questi, un’intercettazione radio avrebbe catturato la voce di una cosmonauta sovietica – apparentemente, durante il rientro sulla Terra – mentre afferma di sentire un calore crescente e di vedere una fiamma. I Cordiglia ritengono che la navicella sia bruciata durante la fase di rientro nell’atmosfera.
Era il 1961, 2 anni prima dell’annuncio ufficiale dell’Unione Sovietica di aver portato una donna nello spazio (Valentina Tereshkova).
Teoria dell’espansione della Terra
Seconda questa teoria, la posizione e il movimento dei continenti e la comparsa di nuovo materiale sulla crosta nelle dorsali oceaniche sono causati dall’aumento del volume della Terra.
Ciò “spiegherebbe” lo smembramento della Pangea, e contraddice il modello delle tettoniche a placche (che comunque rimane quello universalmente accettato).

Questo fantomatico uomo pietrificato alto 3 metri venne scoperto il 16 ottobre del 1869 a Cardiff (New York). Il Gigante era in verità una semplice statua scolpita nel gesso da un tabaccaio, un certo George Hull.
Hull, un ateo, voleva irridere il ministro Turk, sostenitore del creazionismo, secondo cui i giganti erano esistiti davvero (Genesi 6:4).
La statua ebbe un successo commerciale così grande che venne realizzata addirittura una copia di questo falso.


E se una parte della storia non fosse mai esistita? Secondo lo storico tedesco Hans-Ulrich Niemitz il periodo che va dal 614 al 911 fu un’invenzione (accidentale o voluta) causata dall’introduzione del calendario gregoriano nel 1582.
Alcune prove sarebbero la mancanza di documentazione storica e archeologica. La stessa presenza dell’architetture romanica nel X secolo sarebbe incompatibile con una distanza di mezzo millennio dalla caduta dell’Impero romano.
Il rapporto dell’USAF del 1997 è intitolato “Roswell, caso chiuso”. Parla di fraintendimenti riguardo al presunto ufo schiantatosi a terra: sarebbe stato solo un pallone sonda… a forma di disco.
E i presunti corpi alieni sarebbero stati frutto di una combinazione di ricordi – innocentemente trasformati – di incidenti militari e di recuperi di manichini antropomorfi come quelli usati nel programma militare Project High Dive condotto negli anni ’50.
Il testo parla anche di bufale organizzate da vari testimoni e da sostenitori della teoria dell’UFO.
Fonte (video): Discovery


complimenti per questo blog, lo leggo regolarmente, mi affascina molto la storia e questo blog fa proprio al caso mio!
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Eh sì, la storia è proprio affascinante 😉
Grazie!
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5.4 – TETTONICA AD ESPANSIONE GLOBALE
Christopher Otto Hilgendberg è stato il primo, nel 1933, a mostrare che se restringiamo la Terra al 55-60% della sua attuale dimensione, allora tutti i continenti si incastrano insieme a formare un puzzle, come mostrato in figura 5.2. Egli ha fatto la coraggiosa supposizione che ciò fosse causato dall’espansione della Terra; un tempo nel passato essa era veramente il 55-60% dell’attuale dimensione. L’articolo più rigoroso che abbiamo trovato sull’argomento è di James Maxlow [7], e sarà citato nel proseguio.
Questo nuovo modello certamente non è nei libri di testo delle scuole di oggi, ma sta lentamente guadagnando popolarità nel corso degli anni. Un Simposio sull’Espansione della Terra è stato tenuto a Sidney, in Australia nel 1981, e lo Smithsonian Institution ha ospitato un meeting nel 1989 dove sono stati discussi questi concetti ed altri relativi a modelli tettonici globali. Come scrive Maxlow,
Questi argomenti [nel meeting dello Smithsonian] hanno indicato che sembra esserci qualcosa di discutibile nella teoria della tettonica a placche per come è attualmente presentata (Kremp, 1992) e che i presenti concetti di tettonica a placche / deriva dei continenti / oscillazione dei poli, possano aver bisogno di essere rivalutati, rivisitati e respinti (Smiley, 1992).
http://www.stazioneceleste.it/articoli/wilcock/wilcock_TDC_05.htm
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Ok, il concetto mi sembra chiaro.
Se ho capito bene, però, la teoria dell’espansione della Terra presuppone la non-esistenza del fenomeno della subduzione (che è visibile nelle fosse oceaniche per esempio).
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Tuttavia, affinché avvenga questa deriva su un Terra di dimensioni invariate, “ciò che sale deve anche scendere”. In termini più scientifici, se ci sono aree di “risalita orogenica” dove si forma continuamente nuova crosta, allora devono esserci anche delle “zone di subduzione” dove la crosta terrestre torna a riaffondare nel mantello e si fonde ancora in uno stato fuso. Come indica Maxlow, questo modello ha un grande, enorme difetto:
Non sono state mai trovate prove definitive di “zone di subduzione” sulla Terra.
Inoltre,
Le aree dov’anche possano esistere zone di subduzione sono molte meno di quante ne richiede il modello della Tettonica a Placche.
O per farla ancora più semplice,
Possiamo facilmente dimostrare l’espansione della Terra con dati oggettivi, ma non abbiano nessun interesse nel provare che stia contemporaneamente avvenendo la presunta subduzione.
http://www.stazioneceleste.it/articoli/wilcock/wilcock_TDC_05.htm
http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Per_un_nuovo_modello_del_mantello_terrestre/1338538
http://www.altrogiornale.org/news.php?item.4399.7
http://www.sciencedaily.com/releases/2008/04/080411092336.htm
Since the mantle is slowly moving and churning within the Earth, geologists believe the mantle is a layer of well-mixed rock. Fresh mantle rock wells up at mid-ocean ridges to create new crust. As the tectonic plates move, this crust slowly makes its way to a subduction zone, a plate boundary where one plate slides underneath another and the crust is pushed back into the mantle from which it came.
Because this process takes about 200 million years, it was surprising to find rocks that had not been remixed inside the mantle for two billion years. The discovery of the rocks suggests the mantle is not as well-mixed or homogenous as geologists previously believed, revealing that the Earth’s mantle preserves an older and more complex geologic history than previously thought. This opens the possibility of exploring early events on Earth through the study of ancient rocks preserved within the Earth’s mantle.
Sicuramente la tettonica a placche a mio parere necessita di una buona revisione
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Bè, che il modello della tettonica delle placche debba essere rivisto è un altro discorso.
Francamente dire che “non sono state mai trovate prove definitive di zone di subduzione sulla Terra” e aggiungere: “Le aree dov’anche possano esistere zone di subduzione…” ha ben poca credibilità scientifica.
O si riconoscono (come peraltro fa l’articolo de Le Scienze) o non si riconoscono.
E poi: come si fa a dire che non ne sono mai state trovate prove definitive?
Anche riconoscere l’aumento del volume della Terra nelle ultime centinaia di milioni di anni: è incompatibile con la tettonica delle placche?
Invece, riguardo alla catena montuosa in Antartide e alle rocce nel mantello che non ci dovrebbero essere… direi che è un bel mistero e ci ricorda che le teorie scientifiche non sono la verità. C’è molto da scoprire.
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Accettare almeno la necessità di una revisione è sempre qualcosa di buono verso il futuro invece che ripetere continuamente a catena le stesse cose per decenni escludendo il resto a priori, questa è il mio pensiero nulla di più
guarda cosa ho trovato
http://www.robertoweger.it/espansioneterra/
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altro materiale 🙂
http://www.nealadams.com/nmu.html
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L’ espansione della terra e la deriva dei continenti mi sembrano favole !
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Per i fantomatici continenti scomparsi la “subduzione” non esiste e per la tettonica a placche sì ? :)))))))))))))))))))))))))))))
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C’è un’omissione su “I cosmonauti perduti”. Avete citato la prima donna nello spazio, come se fosse stato il primo cosmonauta ma Jurij Gagarin andò nello spazio nel 61, due anni prima di lei.
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