Questa sezione è dedicata alle scoperte archeologiche che non trovano un proprio spazio giornaliero, ma che sono comunque meritevoli di attenzione.
Un frammento di pietra della I dinastia egizia è stato trovato in Palestina, nel sito di Tel Bet Yerah (Khirbet el-Kerak), dove il fiume Giordano esce dal Mar di Galilea (o lago di Tiberiade, o di Kinneret); reperti del genere sono rari pure in Egitto.
Il pezzo, alto 4 cm, è datato al 3000 a.C. circa. Raffigura un braccio la cui mano tiene uno scettro e una prima forma del simbolo ankh.
Recenti scoperte a Tel Bet Yerah e in Egitto indicano che c’era una interazione diretta fra questi due luoghi. Non a caso erano collegati dalla strada principale tra Egitto e Vicino Oriente.

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Gli scavi nella grotta Dzudzuana, in Georgia, hanno portato alla luce le corde più antiche del mondo. Ne sono state trovate più di mille, e alcune sono datate a 32000 anni fa.
Le fibre, di lino, erano presumibilmente usate per vestiti, ceste e altro ancora. Presentano diversi tipi di intreccio, e su alcune di queste fibre sono stati trovati colori: se non fossero derivati dall’assorbimento di sostanze dei minerali, sarebbero il primo caso di tintura nella storia.

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Quattro giganti bifacciali in pietra sono stati scoperti nel bacino prosciugato del lago Makgadikgadi, in quello che è oggi il deserto Kalahari. L’enorme area sta fornendo informazioni riguardo alle possibili rotte migratorie e pratiche di caccia della Media e Tarda età della pietra africana (LSA), tra i 150000 e i 10000 anni fa.
