Stonehenge era un cerchio di pietre circolare

Una nuova ricerca pubblicata su Antiquity ha svelato che il cerchio di pietre esterno di Stonehenge era già in origine circolare, e non a forma di C come alcuni dati potevano far ipotizzare.

Uno dei più duraturi misteri di Stonehenge sarebbe stato risolto grazie a… una canna per l’annaffiatura troppo corta.

(Thinkstock)
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La canna era usata per innaffiare l’erba intorno alle pietre ma, non riuscendo a raggiungere un lato del monumento, erano comparse delle chiazze senza erba. E proprio in quelle zolle, meno erbose rispetto alle altre intorno, potrebbero esserci state le pietre che avrebbero reso Stonehenge un cerchio completo.

I segni erano stati notati nel luglio dello scorso anno da un sovrintendente di English Heritage (un organismo statale inglese per il patrimonio culturale), che ha allertato gli archeologi della loro esistenza. Le precedenti indagini scientifiche come la geofisica non erano riuscite a trovare alcuna prova.

Gli storici hanno a lungo dibattuto se Stonehenge fosse un cerchio completo o incompleto: alcuni studiosi sostenevano infatti che la mancanza di pietre nella parte sud-occidentale fosse la prova che il cerchio di pietre non venne mai completato.

(English Heritage)
(English Heritage)

Susan Greaney, di English Heritage, ha detto che la scoperta sembrava indicare le posizioni delle pietre mancanti.

“Se questi buche sostenevano veramente delle pietre erette, allora c’era un cerchio completo. È molto significativo, e ci mostra quanto ancora abbiamo da imparare riguardo Stonehenge. Un sacco di persone pensano che abbiamo scavato l’intero sito e che qualunque cosa stiamo per scoprire sia già nota. In verità c’è ancora un bel po’ che non conosciamo e che può essere scoperto anche solo con metodi non invasivi”.

Greaney ha riferito che un rilevamento topografico geofisico ad alta risoluzione, condotto qualche anno fa, non era riuscito a trovare traccia dei buchi.

“È buono che le persone che conoscono il sito molto bene e lo vedono ogni giorno siano state in grado di scorgere queste zolle non erbose e le abbiano riconosciute per quello che erano. Manteniamo l’erba con l’annaffiatura quando il tempo è molto secco in estate, ma la nostra canna non arriva all’altro lato del cerchio di pietre. Se avessimo avuto una canna più lunga, forse non avremmo visto le chiazze”.

(English Heritage)
(English Heritage)

Tim Daw, che ha individuato le chiazze, ha dichiarato: “Ero sul percorso riservato al pubblico. Guardando l’erba vicino alle pietre, pensavo che avremmo dovuto trovare una canna più lunga per annaffiare tutta la terra. All’improvviso mi è venuta in mente una cosa, mi ricordavo che i segni si trovavano dove gli archeologi avevano cercato senza successo i segni delle buche per le pietre. Le chiazze non erbose potevano essere quei segni. Ho chiamato il mio collega e vedendoli, anche lui ha notato il possibile significato. Non essendo archeologi, abbiamo chiamato i professionisti per valutarli. Sono ancora sbalordito e molto contento che semplicemente guardando con attenzione qualcosa, che decine di migliaia di persone non hanno notato, possiamo svelare dei segreti che delle macchine sofisticate non possono fare”.

Ora il prossimo mistero da risolvere sarà capire cosa sia successo alle pietre mancanti.

BBC

Antiquity

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