Tracce della rivolta ebraica in un canale di drenaggio di Gerusalemme

Lo scavo di un antico canale di drenaggio sotto Gerusalemme ha portato al ritrovamento di una spada, lucerne, vasi e monete abbandonate in epoca romana.

Il tunnel aveva lo scopo di drenare l’acqua piovana, ma si pensa che sia stato utilizzato anche come nascondiglio per i ribelli ebrei durante la prima guerra giudaica, conclusasi nel 70 d.C. con la distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme da parte dei Romani.

Costruito sotto una delle strade principali della Gerusalemme romana, il tunnel si trova oggi in gran parte sotto un quartiere arabo nel settore orientale della città.

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L'archeologo Eli Shukron mentre cammina nel tunnel (AP Photo/Dan Balilty)
Rovine romane vicino al canale di drenaggio (AP Photo/Dan Balilty)

La scorsa settimana gli archeologi israeliani hanno presentato la scoperta di una spada trovata nel tunnel, che misura 60 cm di lunghezza ed è completa di fodero in pelle. La spada probabilmente apparteneva a un membro della guarnigione romana del periodo della rivolta.

Gli archeologi hanno trovato inoltre un piccolo campanello d’oro, una chiave di bronzo della stessa epoca, monete coniate dai ribelli e una rappresentazione incisa di una menorah.

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La fuga dei ribelli in tunnel come questo è stata descritta dallo storico Giuseppe Flavio, un generale ribelle ebreo che passò dalla parte di Roma durante la rivolta.

Mentre la città bruciava, scrisse circa cinque anni dopo, i ribelli riposero la loro “ultima speranza” nei tunnel. Prevedevano di aspettare fino alla ripartenza delle legioni e poi emergere e scappare. Sfortunatamente per loro, i legionari rimossero le pietre lastricate sopra i canali di drenaggio, arrivando ai loro nascondigli.

“Sono stati trovati più di duemila corpi, alcuni uccisi con le proprie mani, alcuni con quelle di altri: ma la maggior parte di loro è morta di fame”, scrisse Giuseppe Flavio. I vincitori procedettero col saccheggio: “molti oggetti preziosi sono stati trovati in questi passaggi”.

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Il nuovo tunnel è stato scavato per gran parte della sua lunghezza, ma non è ancora aperto al pubblico.

Quando aprirà, nei prossimi mesi, i passaggi sotterranei di Gerusalemme avranno una lunghezza di circa 1,6 Km. I tunnel sono diventati una delle più grandi attrazioni turistiche della città, ma rimangono, tuttavia, una questione politica delicata. Mentre per gli israeliani sono la prova delle radici ebraiche della città, per molti palestinesi, che rifiutano la sovranità di Israele nella Gerusalemme est, rappresentano una minaccia alle loro rivendicazioni e rappresentano un focus esagerato sulla storia ebraica.

Nel 1996, l’apertura di una nuova uscita di un tunnel sotto il quartiere musulmano della Città Vecchia aveva scatenato voci tra i palestinesi che Israele volesse danneggiare la moschea, e decine di persone rimasero uccise negli scontri successivi. Negli ultimi anni, tuttavia, la critica si è attenuata e il lavoro è avanzato in gran parte senza incidenti.

The Telegraph

Israel Antiquities Authority

Quest’anno era già stato ripulito il più grande canale di drenaggio di Gerusalemme dell’epoca del Secondo Tempio (516 a.C. – 70 d.C.). La struttura, lunga 600 metri, si trova nei pressi della strada lastricata che collegava il Monte del Tempio con la piscina di Siloe (o Siloam), della quale era stata scoperta una nuova sezione nel 2009.

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