Ghiri, ricci di mare e fichi freschi: la dieta a Ercolano

Come vivevano i romani? E soprattutto: cosa mangiavano e qual era la loro dieta? A queste ed altre domande stanno cercando di dare una risposta i ricercatori dell’Herculaneum Conservation Project, fondazione filantropica diretta dal professor Andrew Wallace-Hadrill e fondata nel ’91 dall’americano David Packard, che finora ha stanziato 15 milioni di euro per un progetto congiunto che coinvolge la Sovrintendenza speciale di Napoli e Pompei, il Packard Humanities Institute e la British School di Roma.

(Alamy)

Dai primi risultati basati sull’analisi degli escrementi sepolti sotto il fango dell’eruzione vulcanica del 79 d.C. che distrusse oltre ad Ercolano, Pompei e Stabia, e rinvenuti nelle fognature della città antica, sembra che l’alimentazione fosse ricca di fibre vegetali, e in un campione è stato rinvenuto un alto numero di globuli bianchi, segno di un’infezione batterica in corso. Tuttavia è ancora prematuro azzardare ipotesi certe.

Ad ogni modo, tra gli alimenti identificati figurano pesce, ricci di mare, olive, fichi, noci, uova e ghiri.

(Alamy)

La direttrice del progetto Jane Thompson ha spiegato all’Ansa che la sua equipe ha raccolto circa 750 sacchi di escrementi umani: «Studiando questo materiale e collegandolo a coloro che vivevano o lavoravano nell’edificio da cui proveniva, riusciamo a saperne di più sulla loro vita quotidiana, su quel che mangiavano e sul lavoro che facevano». «Abbiamo pulito le due fogne principali, quella che correva sotto il Cardo III» e quella sotto «il Cardo V», il che ha permesso di rinvenire «un deposito di deiezioni alto mezzo metro lungo tutto il canale».

Quando il Vesuvio cancellò Ercolano, la città romana aveva infatti un efficiente sistema di canalizzazione delle acque con fogne sotterranee che correvano sotto diverse strade lungo l’asse nord-sud del centro abitato.

All’interno di questi canali l’equipe di ricercatori ha raccolto oltre a 170 casse di manufatti tra cui vasellame, un lampada e 60 monete, anche spille, perline di collane e un anello d’oro decorato con una gemma.

Un archeologo cammina a carponi nella fognatura (JANE THOMPSON/HCP)
(DOMENICO CAMARDO/HCP)
(DOMENICO CAMARDO/HCP)

Corriere del Mezzogiorno

ANSA

The Telegraph

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