Decifrato l’elamita lineare, la prima scrittura fonetica del mondo

“L’iscrizione B” in elamita lineare incisa su un frammento di roccia proveniente da Susa, Iran, attribuito al sovrano Puzur-Shushinak (2150-2100 a.C.), (Museo del Louvre) a sinistra; “Iscrizione K” su un vaso Gunagi in argento datato 1900-1880 a.C. (Iran), a destra (@ François Desset, Sylviane Savatier, Sciences et Avenir)

L’archeologo francese François Desset è riuscito a decifrare uno dei pochi sistemi di scrittura antichi ancora non compresi: l’elamita lineare, utilizzato tra il 2300 e il 1900 a.C. nell’odierno Iran. L’elamita lineare è di fondamentale importanza perché è la prima scrittura fonetica conosciuta nella storia, utilizza segni che rappresentano solo suoni (vocali, consonanti, sillabe) e non concetti come i geroglifici. Le poche inscrizioni sopravvissute menzionano nomi di re, regni e divinità. Desset ha impiegato quattordici anni a decifrarle.

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Una nuova iscrizione trilingue sulla tomba di Dario il Grande

L’iscrizione sopra il bassorilievo di un nobile persiano (M.A. Mosallanezhad)

In Iran, vicino a Persepoli, è stata scoperta una breve iscrizione cuneiforme sulla tomba di Dario I, re della dinastia achemenide di Persia dal 522 al 486 a.C. Cita un nobile persiano legato a Dario, il cui nome è purtroppo andato perduto. L’iscrizione è in tre lingue: persiano antico, elamitico e babilonese.

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Una fossa comune nel sito elamita di Haft Tappeh

Una statuetta femminile rinvenuta a Haft Tappeh, XV secolo a.C. (Behzad Mofidi-Nasrabadi)
Una statuetta femminile rinvenuta a Haft Tappeh, XV secolo a.C. (Behzad Mofidi-Nasrabadi)

I recenti scavi condotti dall’archeologo Behzad Mofidi-Nasrabadi dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza, nel sito di Haft Tappeh in Iran, hanno scoperto un edificio con un prezioso archivio di tavolette d’argilla. L’archivio risale a quando la città era diventata un centro importante nel regno di Elam, e registra l’espansione di commercio, arti e mestieri.

Tuttavia, verso la fine del XIV secolo a.C., la città cominciò a declinare per ragioni sconosciute. Alcuni dei suoi templi e palazzi furono abbandonati, e i loro materiali riutilizzati per costruire delle semplici abitazioni. I resti di diverse centinaia di vittime di un massacro o di una epidemia, risalenti a 3.400 anni fa, sono stati rinvenuti ammucchiati uno sull’altro. Continua a leggere “Una fossa comune nel sito elamita di Haft Tappeh”