L’ambiente del primo individuo del genere “Homo” 2,8 milioni di anni fa

La mascella del più antico individuo del genere Homo mai rinvenuto (Kaye Reed)

Gli scienziati hanno a lungo ipotizzato che la transizione dall’Australopiteco all’Homo, in Africa orientale, fosse collegata al passaggio da un ambiente caratterizzato da umide foreste a pianure erbose più aride. Ora un nuovo studio ha analizzato alcuni fossili animali per ricostruire l’ambiente in questa regione tra i 3,5 e 1 milione di anni fa, confermando la teoria.

I dati sono stati incrociati con l’analisi dei denti fossilizzati del più antico appartenente al genere Homo mai trovato: un individuo scoperto nel 2013 a Ledi-Geraru (Etiopia) e risalente a 2,8 milioni di anni fa. La sua dieta, tuttavia, era simile a quella dell’Australopiteco, implicando che un cambiamento della dieta non coincise con l’origine del genere Homo.

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Sequenziato il primo genoma antico di un africano

Un ragazzo di etnia Ari (Ben Pipe/Robert Harding World Imagery/Corbis)
Un ragazzo di etnia Ari. Mota era più vicino agli Ari, un gruppo etnico che vive ancora oggi vicino alle regioni montagnose etiopi (Ben Pipe/Robert Harding World Imagery/Corbis)

L’Africa è la culla della nostra specie e la fonte di antiche migrazioni verso tutto il mondo. Ma finora si è persa una rivoluzione nella comprensione delle origini umane: lo studio del DNA antico. Sebbene i ricercatori siano riusciti a sequenziare i genomi di Neandertal europei, allevatori preistorici asiatici, paleoindiani americani, il clima caldo e umido dell’Africa ha lasciato poco DNA antico e intatto da estrarre. Come risultato, «l’Africa è stata lasciata fuori», dice il genetista Jason Hodgson della Imperial College London.

Finora. Uno studio pubblicato su Science svela il primo genoma preistorico dall’Africa: quello di Mota, un cacciatore-raccoglitore vissuto 4.500 anni fa nelle regioni montagnose dell’Etiopia. Chiamato come la grotta che conteneva i suoi resti, il genoma di Mota «è stata una grande impresa», dice Hodgson, non coinvolto nella ricerca. «Fornisce il nostro primo sguardo su come appariva un genoma africano, prima delle [grandi migrazioni]». E quando paragonato con il DNA degli africani di oggi, ha rivelato qualcosa di sorprendente. Continua a leggere “Sequenziato il primo genoma antico di un africano”