La nave mercantile greca risalente al 400 a.C. (Black Sea Maritime Archeology Project/EPA-EFE/Shutterstock)
I resti di una nave mercantile greca sono stati identificati come il più antico relitto intatto al mondo. Scoperta nel 2017 al largo della Bulgaria, la nave giace indisturbata sul fondo del Mar Nero da ben 2.400 anni.
Gli scavi dell’antica città di Apollonia Pontica, sulla costa bulgara del Mar Nero, hanno portato al ritrovamento di uno splendido vaso greco a figure rosse, utilizzato dai Greci per mescolare acqua e vino.
Il cratere è pressoché completo tranne per i due manici. Si tratta probabilmente della scoperta più importante effettuata l’anno scorso in questo sito, e viene oggi svelata al pubblico grazie a una mostra presso il Museo Archeologico Nazionale di Sofia.
Il Graecopithecus disegnato dall’artista Velizar Simeonovski, seguendo i dati scientifici di Madelaine Böhme e Nikolai Spassov
Secondo un nuovo studio, l’ultimo antenato comune tra esseri umani e scimpanzé – impropriamente noto come “anello mancante” – potrebbe aver vissuto nel Mediterraneo orientale, e non in Africa come si pensava.
La controversa teoria proviene da uno studio sui fossili di due individui di Graecopithecus freybergi, finora classificati come scimmie antropomorfe e ora classificati come gli hominini più antichi mai trovati, e quindi potenzialmente antenati anche dell’Homo sapiens.
Tuttavia, numerosi ricercatori hanno già manifestato il loro scetticismo sui risultati dello studio.