I primi esseri umani sulla costa dell’Australia

(University of Western Australia)

Il più antico sito umano sulla costa australiana è stato scoperto in una remota grotta dell’Australia occidentale, portando l’inizio dell’occupazione aborigena tra i 46.200 e i 51.100 anni fa.

Nella grotta di Boodie, sull’isola di Barrow, gli archeologi hanno scavato ossa animali, conchiglie e utensili di pietra.

Situata a 60 chilometri dalla costa di Pilbara, l’isola di Barrow venne separata dalla terraferma circa 6.800 anni fa a causa dell’aumento del livello dell’oceano.

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Quasi tutti gli esseri umani non africani risalgono alla stessa migrazione

Eske Willerslev (a sinistra) incontra gli anziani aborigeni durante la sua ricerca (Science)
Eske Willerslev (a sinistra) incontra gli anziani aborigeni durante la sua ricerca (Preben Hjort, Mayday Film)

Tre nuovi studi genomici hanno delineato un preciso quadro su come gli esseri umani si diffusero sul pianeta.

Dall’Africa, la culla dell’Homo Sapiens, gli uomini probabilmente migrarono più volte in diverse ondate, ma fu soltanto una la migrazione da cui tutti gli euroasiatici viventi oggi discendono: avvenne tra i 50.000 e i 60.000 anni fa, e ci ha dato più del 90% della nostra ascendenza.

Le ricerche sottolineano inoltre la grande particolarità degli aborigeni australiani: sono loro il popolo geneticamente più antico della Terra, praticamente immutato da circa 50.000 anni. Non a caso l’Autralia conserva alcune delle testimonianze più antiche dell’Homo Sapiens al di fuori dell’Africa.

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