
Nuove prove archeologiche hanno radicalmente spinto indietro nel tempo l’arrivo dei primi hominini – forse esseri umani – sull’isola indonesiana di Sulawesi: oltre 100 anni fa, ovvero circa 60.000 anni prima di quanto si pensasse.
A lungo si è pensato che gli uomini moderni fossero arrivati sull’isola circa 60 – 40.000 anni fa. Sulawesi potrebbe forse essere stato un passaggio per i primi popoli che poi giunsero in Australia.
Ora però una nuova ricerca, condotta dall’Università di Wollongong e pubblicata sulla rivista Nature, ha scoperto l’esistenza di utensili di pietra risalenti ad oltre 100.000 anni fa, usando l’ultima generazione della tecnica di datazione a luminescenza per minerali feldspati.

I ricercatori, diretti dal dott. Gerrit van den Bergh del Centre for Archaeological Science (CAS) hanno scavato un sito chiamato Talepu, scoprendovi utensili di pietra e resti fossili di megafauna estinta e ancora esistente. Gli scavi sono stati condotti fino a 12 metri di profondità.
«Sembra che prima dell’arrivo degli uomini moderni sull’isola, possano esserci stati degli hominini premoderni su Sulawesi a uno stadio molto precedente», ha detto van den Bergh. Secondo lui, è possibile che si possano trovare i fossili di uomini “premoderni”: «Sulawesi, come l’isola di Flores (dove è stato scoperto l’Homo floresiensis), potrebbe essere stato un laboratorio per l’evoluzione umana in condizioni isolate».




Il sito era stato scoperto da Van den Berghnel 2007. All’inizio non era chiaro a quando risalissero i manufatti, e i tentativi per datarli avevano fallito.
Nel 2012, due ricercatori presso il CAS – il dott. Bo Li e il professor Richard (Bert) Roberts – hanno impiegato una nuova tecnica a luminescenza per i feldspati chiamata ‘multiple elevated temperature post-infrared stimulated luminescence’ (MET-pIRIR), che Li aveva descritto per primo nel 2011. I risultati hanno mostrato che gli utensili di pietra si trovavano sotto sedimenti depositati oltre 100.000 anni fa. Queste datazioni sono state supportate da quelle dei denti fossili ottenute con altre tecniche basate sul decadimento di uranio.
La specie umana che ha prodotto questi oggetti è sconosciuta. Vista l’epoca, potrebbe essere sia un antenato dell’essere umano sia – l’ipotesi è più controversa – alcuni dei primi uomini moderni a raggiungere il sud-est asiatico; forse gli antenati delle prime popolazioni che poi raggiunsero l’Australia.

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Se non ricordo male, nel 2005 il professor Mike Morwood avanzò l’idea che l’uomo di Flores avesse colonizzato l’Australia prima dell’arrivo degli Aborigeni. Mike Morwood, scomparso nel 2013, fu uno degli scopritori dell’Homo floresiensis.
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