Pompei, la città sepolta continua a venire alla luce. Sono stati scoperti due edifici risalenti tra il III e il II secolo a.C.: un santuario extraurbano rinvenuto in prossimità del vicus publicus esistente e collegato alle mura occidentali della città, e una Porta Occidentalis di accesso alla città, in asse con via di Nola e Porta di Nola.
Sono queste le ultime scoperte dei ricercatori dell’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa, coordinati dall’archeologo Mario Grimaldi e da Umberto Pappalardo, direttore del “Centro Internazionale per gli Studi Pompeiani Amedeo Maiuri” del Suor Orsola. Le due grandi novità sono inserite in un’idea progetto di restauro, valorizzazione e soprattutto di successiva fruizione della Casa di Marco Fabio Rufo.
Dal 2004 l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli è presente a Pompei con un progetto di studio e ricerca condotto su due aree di grande interesse per la comprensione dello sviluppo urbanistico dentro e fuori le mura di Pompei: le aree occupate a sud della Porta Marina (villa Imperiale, Granai) e nell’Insula Occidentalis.








