I manufatti scavati a Cipro confermano la teoria secondo cui gli uomini occuparono la piccola isola all’inizio del periodo neolitico, quando stava avvenendo la transizione dalla caccia all’agricoltura nel Medioriente.
Il sito di Ayia Varvara-Asprokremnos è stato datato alla radiocarbonio tra l’8.800 e l’8.600 a.C. Gli scavi hanno portato alla luce, tra gli altri oggetti, la prima statuetta umana completa dell’isola.



“Questo ci dice che Cipro fece pienamente parte della rivoluzione neolitica – che vide una significativa crescita nell’agricoltura e nella domesticazione di animali”, dice Sally Stewart, ricercatrice all’Università di Toronto. “Con l’agricoltura si generò un surplus di ricchezza, sia di cibo che di tempo. Le persone avevano più tempo per specializzarsi in altri ruoli come la manifattura, ed ebbero il tempo per l’arte figurativa”.
La statuetta femminile è stata trovata insieme a due utensili di pietra di cui uno con ancora dei residui di ocra rossa. Il sito scavato è adiacente, non a caso, a rocce di gesso e grandi depositi di sulfite.
Cipro è sempre stata ritenuta aver seguito l’agricoltura molto dopo il resto del Mediterraneo orientale. Tuttavia l’isola era facilmente raggiungibile dalle odierne Siria, Turchia e Libano. “Le persone vedevano le montagne e probabilmente si fecero attrarre dall’abbondanza di selce”, dice Stewart.
