Gli archeologi hanno portato alla luce una curiosa moneta di oltre 300 anni, a nord-ovest di Carmacks, nello Yukon.
Essa fornisce un collegamento tra la Cina del XVII secolo, i commercianti russi e le Prime Nazioni, i popoli indigeni dell’odierno Canada che non sono né Inuit né Métis.


Le monete di alcuni imperatori cinesi erano considerate particolarmente di buon auspicio e venivano usate come amuleti – a volte portati sugli abiti.
Questa, rotonda con un foro quadrato nel centro e altri piccoli buchi, venne coniata tra il 1667 e il 1671 e risale all’epoca di Kangxi, imperatore della Cina della dinastia Qing.
“Tali monete sono considerate fortunate perché Kang significa salute e xi significa prospero”, dice Gary Ashkenazy, esperto di antiche monete cinesi. “Inoltre, l’imperatore Kangxi regnò per più di 60 anni, quindi il suo nome è associato alla longevità”.

James Mooney, della Ecofor Consulting Ltd., spiega: “Le prime testimonianze che documentano l’ingresso di stranieri nel territorio Tlingit sono della metà del 1700”.
I commercianti russi scambiavano perline di vetro, seta e monete e altri beni dalla Cina in cambio di pellicce di lontra di mare, foca, castoro, volpe e martora. I Tlingit, a loro volta, commerciavano la merce esotica con nativi delle Prime Nazioni.