I ricercatori dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) hanno scoperto una seconda scultura di un giocatore di palla messicana, che a differenza della prima (scoperta nel 2010) possiede ancora la sua testa.
Il ritrovamento è stato effettuato nel sito archeologico di Cerro del Teul, in Messico, e gli esperti sostengono che la statue potrebbero evocare una storia relativa a due gemelli divini narrata nel Popol Vuh, il libro sacro del popolo Maya.



La scultura, datata tra il 900 e il 1100 d.C., era situata in un angolo del campo da gioco, forse caduta per il cedimento di un muro.
Cerro del Teul è uno dei pochi siti d’America occupato ininterrottamente, essendo stato abitato dal 200 a.C. al 1531 d.C. Gli esperti concordano nel ritenerlo il centro cerimoniale del popolo Caxcan.
L’archeologo Luis Martinez Mendez, responsabile degli scavi, ha spiegato che le due sculture sono uniche nel Mesoamerica. Solo in siti Maya come Tonina sono stati trovati questi tipi di statue, solo che rappresentano i prigionieri, non i giocatori.
Solo una delle due statue era stata costruita con la testa: il riferimento è forse a un mito che è giunto fino a noi grazie al Popol Vuh, una raccolta di miti e leggende maya.
Secondo il libro, i Signori di Xibalba richiesero la presenza dei due gemelli divini Hunahpu e Ixbalanque. Nella strada verso il mondo ultraterreno, i fratelli dovettero affrontare diverse prove e in una di queste, alla Casa dei pipistrelli, Hunahpu venne decapitato da Camazotz. Il coraggio e la capacità permisero però a Ixbalanque di riportare suo fratello in vita, ingannando allo stesso tempo i Signori di Xibalba.