Questa non è una qualunque mummia. Non è egizia né Inca. Non ha migliaia di anni e non è avvolta in bende (in effetti, se la si guarda meglio, si vedono pure le calze).

Questa mummia proviene dal nord dell’America, e quando era in vita questa persona viveva a Filadelfia durante il 18′ secolo.
Il suo corpo venne casualmente trovato durante dei lavori in quella città nel 1875.
A differenza delle altre mummie – conservatesi grazie al clima secco – questa è stata esposta all’acqua, che è filtrata nella bara e ha trasformato i grassi del suo corpo in sapone. Da qui il soprannome “Soapman”, l’uomo di sapone.
La saponificazione è una reazione chimica usata per millenni per creare saponi. Quando l’acqua reagisce con grassi e olii, una reazione chiamata idrolisi, il risultato è glicerolo e sapone.
Questo processo è comune quando i corpi vengono esposti all’acqua. Il risultato finale è chiamato adipocera.
L’uomo di sapone è attualmente tenuto al National Museum of Natural History dello Smithsonian Institution, ma per il momento non è esposto.

Fonti: Discovery, Smithsonian Institution.