Lo scorso 20 novembre le autorità egiziane hanno ricevuto dalla Al-Ahly National Bank ben 200 reperti archeologici antichi e moderni.


Gli oggetti comprendono teste di statuette di calcare di divinità egizie, statuette di terracotta romane e monete di epoca islamica e moderna.
Il presidente della Al-Ahly National Bank, il dott. Tarek Amer, ha spiegato che questi oggetti furono portati al sicuro nella banca da parte di stranieri vissuti in Egitto nel 19′ e 20′ secolo. Da allora nessuno li ha più richiesti indietro e perciò il consiglio d’amministrazione ne ha proposto la restituzione.
Fonte: SCA.
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In queste settimane l’Egitto non è stata l’unica nazione a far rimpatriare parte del proprio patrimonio archeologico.
Dopo 7 anni di “battaglie”, il Perù è riuscito a stipulare un accordo con l’Università di Yale che prevede la restituzione, entro il 31 dicembre 2012, di migliaia di manufatti Inca.
Gli oggetti erano stati portati a Yale tra il 1912 e il 1916 dall’esploratore americano Hiram Bingham, lo scopritore di Machu Picchu. Il Perù parla di 46000 pezzi in totale, mentre Yale dice che ce ne sono solo 5500, 330 dei quali di qualità sufficiente per essere esposti in un museo.

Fonti: Yale Daily News, AFP.
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Sempre in Perù, gli archeologi hanno scoperto sei cani mummificati, tutti risalenti al 15’ secolo, avvolti in un tessuto e sepolti in una delle piramidi di Pachacamac.
I cani sembrano esser state offerte religiose, dice l’archeologo Jesus Holguin. I loro resti si sono conservati grazie al tipo di suolo e al clima secco della costa peruviana, dove raramente piove.
Fonte: AFP.
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Il team dell’archeologo Bruno David, della Monash University, ha annunciato il ritrovamento della più antica ascia di pietra “affilata” del mondo.

Il reperto era stato scoperto lo scorso maggio ed ora è stato datato a 35.500 anni fa. Si trovava in una caverna all’interno di una remota foresta del Terra di Arnhem, nel Territorio del Nord, in Australia.

Fonti: AFP, Monash University.