Nella Città vecchia di Gerusalemme, nella “vasca del sultano” (o piscina del sultano), è stato portato alla luce un acquedotto costruito nel 1320 che fornì acqua alla città per quasi 600 anni. A differenza di altri ritrovamenti, però, questa volta gli archeologi sapevano esattamente dove cercare.


In una città dove qualunque lavoro pubblico è accompagnato dagli archeologi, delle riparazioni di un sistema idrico moderno hanno permesso al team guidato dall’archeologo Yehiel Zelinger di “riscoprire” due delle nove sezioni ad arco di un ponte alto circa 3 metri.




Come riportato su un’iscrizione su una pietra, nel 1320 il sultano mamelucco Nasser al-Din Muhammed Ibn Qalawun costruì il ponte che si vede nelle fotografie.
Apparentemente, però, sostituì solo un precedente acquedotto che, secondo Zelinger, collegava la città con una fonte d’acqua vicino a Betlemme, a 22 km di distanza. “Fu la fonte d’acqua di Gerusalemme [sin dal] periodo del Secondo Tempio (costruito nel VI secolo a.C., ampliato nel 64 d.C. e distrutto nel 70)”, dice.
Questa struttura di pietra fu successivamente dotata anche di un condotto di metallo, e venne sepolta nel XX secolo.

Fonti: AP; Israel Palestine Guide; IsraelNationalNews.
Nel 1320 Gerusalemme era ancora in mano ai Mamelucchi, non può trattarsi di costruzioni ottomane.
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Hai ragione, ho tolto il riferimento. Credo di aver male interpretato la frase riportata su Discovery: “The aqueduct was long used by the city’s Ottoman rulers after its construction in 1320”.
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