Delle nuove tracce dissotterrate in due teatri di Londra indicano che i loro antichi frequentatori si godessero le opere di Shakespeare e Marlowe gustando prelibatezze a base di frutti di mare.
La ricerca, pubblicata dal nel libro “The Rose and the Globe: Playhouses of Shakespeare’s Bankside, Southwark”, si focalizza su due famosi teatri del XVI secolo: The Globe (sede di molte commedie di Shakespeare) e The Rose (dove vennero messe in scena numerose commedie di Christopher Marlowe).

Julian Bowsher, archeologo del Museum of London dice: “Per la prima volta in 400 anni sappiamo esattamente che aspetto avevano questi teatri, quanto erano grandi, come si svilupparono negli anni, come erano i palcoscenici. Soprattutto, abbiamo trovato tracce della ‘vita’ all’interno”.
Bowsher e il collega Pat Miller hanno scoperto che i teatri dei Tudor avevano un’atmosfera vivace, c’era chi fumava la pipa e chi si abbandonava a cibi esotici.
Bowsher racconta: “I resti di cibo e i semi indicano che gli spuntini preferiti fossero ostriche, granchi, cozze, lumache di mare e cardi. Erano apprezzati anche noci, nocciole, prugne, ciliegie, pesche, uvetta e fico”.
La distribuzione dei resti suggerisce che i consumi fossero differenziati: le classi più ricche, sedute in galleria, sgranocchiavano granchi, storione e prelibatezze importate quali pesche e fichi secchi.
Nell’area occupata dai cittadini comuni si trovavano invece ostriche (a quei tempi, l’alimento base della dieta dei poveri). Pare anche che questo tipo di pubblico si accalcasse davanti al palco, un po’ come nei moderni concerti rock.

“Il pubblico si concedeva anche il fumo della pipa. Abbiamo trovato alcune pipe e semi di tabacco. Il tabacco, che era stato introdotto dall’America in Europa solo 30 anni prima, era coltivato lungo le sponde del Tamigi”.
Bowsher e Miller hanno anche rinvenuto diversi tessuti e accessori: all’epoca gli attori vestivano costumi dai materiali sontuosi, e non a caso alcuni pezzi finemente tessuti sono stati recuperati principalmente nell’area del palco.
Infine, c’erano bicchieri di qualità – forse di origine italiana -. “Ciò può significare sia che gli attori facessero festa dopo l’opera teatrale, sia che i bicchieri fossero [oggetti di scena]. Sappiamo che le opere di Shakespeare contengono un sacco di scene di banchetti”, conclude Bowsher.
Fonte: Discovery