Rassegna stampa archeologica/2

Questa sezione è dedicata alle scoperte archeologiche che non trovano un proprio spazio giornaliero, ma che sono comunque meritevoli di attenzione.

Nell’antica Hierapolis (o Ierapoli, o Gerapoli. Oggi Pammukkale, in Turchia) gli archeologi italiani del CNR e dell’Università del Salento hanno recuperato due grandi blocchi di marmo: appartenevano ad una colossale statua alta più di 4 metri.

Seduto su un trono, con una cetra nel braccio sinistro, si trattava probabilmente del dio Apollo, spiega il direttore della missione italiana Francesco d’Andria. Lì vicino sorgeva infatti un tempio a lui dedicato.

Un’ultima nota: il Corriere identifica erroneamente Apollo col dio Sole, che in verità era Elio. I due venivano spesso confusi anche allora.

Resti della statua trovata a Hierapolis (Corriere della Sera)
Resti della statua trovata a Hierapolis (Corriere della Sera)

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Anche gli antichi si lamentavano per tasse troppo alte. Nessuno ne dubitava, chiaro, ma l’archeologo Isa Kizgut ne ha trovato una prova.

Soffocati dalle tasse, la gente di questa città mandò un messaggero all’imperatore Settimio Severo per richiederne una diminuzione; che venne promessa.

Al ritorno del messeggero, la notizia venne accolta con gioia. E in suo onore, venne appunto eretta questa stele commemorativa.

Kizgut e la stele di Rhodiapolis (www.todayszaman.com)
Kizgut e la stele di Rhodiapolis (www.todayszaman.com)

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