La residenza di campagna di Vespasiano

Gli scavi al Vicus Phalacrinae (La Stampa)
Gli scavi al Vicus Phalacrinae (La Stampa)
Pavimento della residenza estiva di Vespasiano (Pierluigi Feliciangeli)
Pavimento della residenza estiva di Vespasiano (Pierluigi Feliciangeli)
Marmo dal Nord Africa (Pierluigi Feliciangeli )
Marmo dal Nord Africa (Pierluigi Feliciangeli )

È stata scoperta una villa Romana di età imperiale vicino a Cittareale, in provincia di Rieti; probabilmente appartenne a Vespasiano, nato da queste parti nel Vicus Phalacrinae (Falacrinae o Falacrine).

Il perimetro della villa denota sale di ricevimento, terme e colonnati. In particolare, due stanze con mosaici come pavimenti portano alla sala principale, intarsiata di preziosi marmi policromi.

Filippo Coarelli, alla guida degli scavi, nota: “Non abbiamo trovato alcuna iscrizione e quindi non c’è certezza. Ma l’epoca, la qualità degli ambienti, il luogo, e poi l’unicità di questa villa, il fatto che non ce ne siano altre nei dintorni… Insomma, tutto lascia pensare a una residenza della dinastia dei Flavi”.

L'iscrizione di età repubblicana (www.cittareale.it)
L'iscrizione di età repubblicana (www.cittareale.it)
Scavi a Falacrinae (www.citttareale.it)
Scavi a Falacrinae (www.citttareale.it)
Pianta di un edificio a Falacrinae (www.cittareale.it)
Pianta di un edificio a Falacrinae (www.cittareale.it)

Gli scavi sono cominciati nel 2005 nella frazione di Cittareale, Pallottini, dove una decina di anni fa venne casualmente trovato un frammento di una base di statua con l’elogio di un comandante della guerra sociale. Allora si scoprì un grande edificio pubblico databile intorno al 100 a.C. la cui area venne poi occupata, in età tardo-antica, da una necropoli.

Nel 2006 si scavò anche a sud della frazione di Vezzano: l’ampiezza della zona, 7-8 ettari, escludeva che si trattasse di una villa o un insediamento minore. Si recuperarono i resti di due abitazioni, vere e proprie fattorie concentrate nell’insediamento.

Il sito, occupato dal VI secolo a.C., venne abbandonato alla fine del periodo giulio-claudio, probabilmente quando Vespasiano distribuì le terre sabine ai veterani della guerra giudaica.

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