Sull’esistenza di Davide e Salomone/3

L’archeologa israeliana dell’Università Ebraica di Gerusalemme, Eilat Mazar, ha annunciato che le antiche fortificazioni recentemente scavate a Gerusalemme, una sezione di antiche mura lunga 70 metri, risalgono alla seconda metà del X secolo a.C., cioè erano opera di Salomone.

Se la datazione è corretta, dice la Mazar, vorrebbe dire che all’epoca Gerusalemme era sede di un forte governo centrale che aveva manodopera e risorse necessarie per una tale opera di ingegneria.

Le fortificazioni (AP Photo/Tara Todras-Whitehill)

Le fortificazioni si trovano proprio fuori la Città Vecchia di Gerusalemme, vicino al Monte del Tempio. E includono:

  • Un monumentale “corpo di guardia” (gatehouse) per l’accesso al quartiere reale della città. Alto 6 metri, è costruito nello stile trovato anche a Megiddo, Beersheva e Ashdod. Ha due piccole stanze simmetriche sui lati di un passaggio principale.
  • Una struttura reale ad esso adiacente.
  • Una torre di guardia, 24 x 18 metri, che dà sulla Valle del Cedron ed è ancora da scavare.

La Mazar suggerisce che venne costruito da Salomone (il figlio di Davide), come menzionato nella Bibbia:

“Salomone si imparentò con il faraone, re di Egitto. Sposò la figlia del faraone, che introdusse nella città di Davide (il nucleo originario di Gerusalemme), ove rimase finché non terminò di costruire la propria casa, il tempio del Signore e le mura di cinta di Gerusalemme” (primo libro dei Re, 3:1).

Delle strutture descritte, le mura sarebbero le uniche ad essere sopravvissute.

La questione è importante: in ballo c’è l’esistenza del regno di re Davide – che secondo alcuni era in gran parte mitica (qui e qui il dibattito) – e il tipo di governo della città all’epoca.

Secondo l’Antico Testamento, fu Salomone a costruire qui il Primo Tempio di Gerusalemme (o Tempio di Salomone).

(AP Photo/Tara Todras-Whitehill)

Gli archeologi avevano già scavato queste fortificazioni nel passato: prima verso il 1860; più recentemente negli anni ’80.

Ma la Mazar sostiene che i suoi sono stati i primi scavi completi e i primi a portare alla luce solide prove riguardo la datazione, ovvero un gran numero di frammenti di vasi di terracotta – “i più grandi mai trovati a Gerusalemme”, dice la Mazar; misurano 1.15 metri.

Ci sono poi statuette per il culto e segni dei sigilli con nomi ebraici o, sui vasi, con la parola “al re”.

Eilat Mazar indica l'area degli scavi, nota come Ophel (Sasson Tiram-Hebrew University)

L’archeologo della Bar Ilan University, Aren Maeir, dice che è ancora da stabilire a quando risalgano quelle fortificazioni. Ci sono resti del X secolo a.C. a Gerusalemme, ma le prove di un forte regno centralizzato rimangono “deboli”.

Mentre alcuni ritengono accurato il resoconto biblico del regno di David e Salomone, e altri lo rigettano completamente, Maeir pensa che la verità stia nel mezzo: “C’è un fondo di storicità nella storia del regno di Davide”.

Fonti: Associated Press; Science Daily

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