La regina sassone Eadgyth

Statue di Ottone I e Editha nella cattedrale di Magdeburgo (Chris 73/wiki)

Nella cattedrale di Magdeburgo (Germania) sarebbero stati scoperti i resti di una dei membri più antichi della famiglia reale inglese: Editha d’Inghilterra (910-946).

Si pensava che i suoi resti fossero andati perduti durante lo spostamento nel 1510 e che la tomba costruita nella cattedrale fosse semplicemente un cenotafio – un monumento sepolcrale eretto per ricordare una persona sepolta in altro luogo.

Ma quando è stato rimosso il coperchio si è trovato dentro una bara di piombo che reca il nome ‘Eadgyth’ e riporta accuratamente inciso il trasferimento dei suoi resti nella cattedrale tedesca nel 1510.

Lo scoperchiamento (State Office for Heritage Management and Archaeology, Saxony-Anhalt)
L'iscrizione (Landesamt für Denkmalpflege und Archäologie Sachsen-Anhalt, Juraj Liptak)

Al suo interno giaceva poi uno scheletro femminile quasi completo e avvolto nella seta; al momento del decesso la donna aveva 30-40 anni.

La tomba dopo l'apertura; sul fondo la bara (Landesamt für Denkmalpflege und Archäologie Sachsen-Anhalt, Juraj Liptak)
Il contenuto della bara (Landesamt für Denkmalpflege und Archäologie Sachsen-Anhalt, Juraj Liptak)

La regina Eadgyth, sorella di re Atelstano (considerato de facto il primo re d’Inghilterra) e nipote di Alfredo il Grande, re del Wessex, nel 929 divenne la moglie di Ottone I, imperatore del Sacro Romano Impero.

Eadgyth visse in Sassonia e morì nel 946 all’età di 36 anni. Venne sepolta a Magdeburgo e nella cattedrale la sua tomba venne caratterizzata da un elaborato monumento del 16′ secolo.

Gli scavi sotto la tomba (Landesamt für Denkmalpflege und Archäologie Sachsen-Anhalt, Juraj Liptak)

Il coordinatore del progetto, Harald Meller, dice: “Non siamo ancora completamente sicuri che questa sia Eadgyth sebbene le prove scientifiche puntino a questa interpretazione. Nel Medioevo le ossa venivano spostate come reliquie e ciò rende difficile una definitiva identificazione”.

Una analisi sugli isotopi dello scheletro, condotta dall’Università di Bristol, cercherà di chiarire dove sia cresciuto il soggetto in questione.

Fonte: University of Bristol

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