Un rito di scarnificazione nell’Italia neolitica
Circa 7.000 anni fa in Italia, i primi agricoltori praticavano il macabro rituale di sepoltura noto come “scarnificazione”. Quando le persone morivano, le loro ossa venivano rimosse dal corpo, messe da parte e poi mischiate con i resti animali in una grotta vicina. La pratica aveva lo scopo di separare i morti dai vivi, dicono i ricercatori.
Secondo John Robb, archeologo all’Università di Cambridge e capo del progetto di ricerca, si tratta “del primo caso ben documentato di scarnificazione funebre da parte dei primi agricoltori in Europa”. “La scarnificazione è qualcosa che avviene nei riti di sepoltura in tutto il mondo, ma finora non conoscevamo dei casi in Europa”.
Robb e il suo team hanno analizzato le ossa sparse di almeno 22 uomini del Neolitico – di cui molti bambini – morti tra i 7.200 e i 7.500 anni fa. I loro resti furono sepolti nella grotta di Scaloria, in Puglia.

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