Due relitti romani pieni di anfore alle Eolie
Verrebbe quasi da definirlo un “cimitero subacqueo delle anfore”, ad evocare l’imponenza di due relitti romani affondati oltre duemila anni fa. È la sorpresa che, a oltre 120 metri di profondità, nelle acque delle isole Eolie, tra Lipari e Panarea, gli archeologi subacquei si sono trovati di fronte.
Nel mese di settembre l’équipe di tecnici della Soprintendenza del Mare, capitana da Sebastiano Tusa e Roberto La Rocca con l’ausilio di Salvo Emma, ha effettuato una serie sistematica di immersioni nei siti subacquei di Capistello, per indagare i relitti Panarea II e Panarea III già individuati negli ultimi quattro anni. Ma stavolta è stata la collaborazione con la Global Underwater Explorers (GUE) nell’ambito del progetto “Project Baseline”, a dare una svolta alle ricerche, grazie a due sommergibili “Triton submersibles” biposto dotati di braccio meccanico e attrezzature di documentazione videofotografiche. L’area dei relitti, a 120 metri di profondità, è stata così indagata in modo più approfondito con importanti risultati.

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