Trovata la spada del pirata Barbanera

È probabile che Edward Teach non avesse bisogno di molto per spaventare i suoi nemici. Dopo tutto, il viso del noto pirata meglio conosciuto come Barbanera era così intimidatorio da diventare uno dei più temuti e famosi della storia.

È anche annoverato per essere tra i primi corsari a portare una bandiera nera con su delle ossa. E, secondo alcuni resoconti, si metteva dei pezzi di miccia accesi sotto il cappello in modo da essere sempre avvolto dal fumo. Era il terrore dei Caraibi dove violò il cuore delle rotte commerciali coloniali e riuscì a tenere in scacco l’intera città di Charleston, in South Carolina (USA).

(Hulton Archive/Getty Images)

Gli archeologi ora pensano di aver scoperto l’elsa della sua spada, trovata a pezzi ma ricomposta per questa fotografia.

(Wendy M. Welsh, N. Carolina Dep. of Cultural Resources)

Le fotografie pubblicate da National Geographic sono state rilasciate da un team che fin dal 1997 sta scavando la Queen Anne’s Revenge, la nave di Barbanera (vedi qui dei recenti ritrovamenti). Dopo essersi arenata nel 1718 vicino alla città di Beaufort, la nave fu abbandonata, semiaffondata ma intatta. Solo dopo circa un anno si frantumò, secondo l’archeologo David Moore del North Carolina Department of Cultural Resources.

“In ogni caso”, dice l’archeologo, ” i pirati hanno avuto tutto il tempo di portar via tutto ciò che ritenevano di valore”. L’elsa ritrovata potrebbe essere stata lasciata perché nessuno la voleva o perché era rimasta in una zona della nave inaccessibile al momento dell’arenamento, dice Wendy Welsh, collega di Moore impegnata nel progetto.

Questa parte dell'elsa, recuperata nel 2008, potrebbe essere stata realizzata in Inghilterra o Francia, secondo Wendy Welsh (Wendy M. Welsh, N. Carolina Dep. of Cultural Resources)

A parte l’elsa, solo un piccolo pezzo di lama è stato recuperato. Secondo Jan Piet Puype, un olandese esperto di storia delle armi, la spada era dotata di una lama relativamente corta e utilizzata da un gentiluomo di un certo status, prima che diventasse preda di un pirata.

Anche se potrebbe essere stata usata per difesa, secondo Puype la spada aveva uno scopo principalmente decorativo ed era stata forgiata tra la metà del XVII secolo e l’inizio del XVIII.

Questo pezzo di corno di cervo intagliato faceva da impugnatura (Wendy M. Welsh, N. Carolina Dep. of Cultural Resources)

I ricercatori sperano di individuare l’origine del corno che costituiva l’impugnatura: potrebbe aiutare a identificare il luogo dove è stata realizzata la spada, ma per Welsh “non c’è modo di sapere” come l’arma sia finita a bordo della nave di Barbanera.

Sul pomolo sono raffigurati visi e iris, l'emblema dei reali di Francia (Wendy M. Welsh, N. Carolina Dep. of Cultural Resources)

Prima di essere catturata da Barbanera e ribattezzata Queen Anne’s Revenge, la Concorde era una nave francese dedita al commercio di schiavi. I fiori sul pomolo potrebbero indicare che la spada venne realizzata in Francia.

Incrostazioni su una carrucola (o bigotta) di legno lunga 91 centimetri appena scoperta. Serviva a serrare le vele sulla nave pirata (Wendy M. Welsh, N. Carolina Dep. of Cultural Resources)

La carrucola è sopravvissuta alle acque dell’oceano che hanno distrutto il resto del veliero perché ricoperta da minerali. È rimasta sepolta per 300 anni nella sabbia e i sedimenti del fondale. La carrucola, che potrebbe deteriorarsi al contatto dell’aria, è conservata  in acqua in un contenitore in laboratorio.

Questa àncora lunga 3,7 metri e larga 3 è ancora sott'acqua. Secondo gli archeologi, potrebbe essere riportata in superficie (Wendy M. Welsh, N. Carolina Dep. of Cultural Resources)

Solo metà del sito dove si trova il relitto è stato studiato. Gli archeologi avranno molto da fare quest’estate, quando gli scavi dovrebbero ricominciare. Finanziamenti permettendo.

Fonti: National Geographic, Time.

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