È stato scoperto un percorso sacrificale lungo 60 metri a Huaca Bandera, un sito una volta appartenuto alla cultura Moche, la civiltà fiorita sulla costa settentrionale del Perù tra il 100 a.C. e l’800 d.C.
Il passaggio, o la camera, conduceva a una rampa alla base di una piramide, visibile in lontananza.


Le diverse sepolture rinvenute, una dozzina di scheletri, “sono apparentemente [successive] all’abbandono del sito, il quale tuttavia continuò a ricevere offerte per mantenere lo status di santuario d’élite”, dice l’archeologo a capo degli scavi Carlos Wester La Torre.
Tra queste spicca in particolare lo sheletro di una donna adornato con ornamenti di rame sulla testa e con accanto dei vasi di ceramica contenenti semi della pianta Nectandra, uno psicotropo spesso usato nelle cerimonie rituali.



Rimane poi l’altare dove si pensa che venisse compiuto il rito sacrificale e una pittura murale sopra di esso.

“[Durante il] cerimoniale, noto come ‘La presentazione’, i prigionieri – nudi e legati con corde – erano sottoposti a un sacrificio rituale”, dice Wester, che è anche direttore dell’Heinrich Brüning National Museum of Archaeology and Ethnography nella vicina città di Lambayeque.
“I prigionieri di guerra erano sacrificati [agli] dèi come un mezzo per mantenere la stabilità sociale, politica ed economica nel villaggio”.

“Non abbiamo ancora trovato alcun individuo sacrificato poichè non abbiamo ancora scavato i cimiteri”, continua Wester. Gli scheletri finora scoperti erano infatti “offerte” al sito, non parte della “Presentazione”.



Fonti: National Geographic, Reuters.