
I lavori per la metro C a Roma hanno portato alla luce diversi importanti monumenti. Tra questi, in Piazza Venezia, spicca un auditorium probabilmente costruito dall’imperatore Adriano nel 133 d.C. Conosciuto come “Athenaeum”, l’istituto filosofico poteva ospitare fino a 200 persone ed era modellato su quello nel tempio di Atena ad Atene.
L’archeologo Roberto Egidi dice: “Adriano, che era un imperatore colto, volle ristabilire la tradizione della recita pubblica, conferenze e gare poetiche, come succedeva nella Grecia classica”.
Gli scavi hanno svelato due gradinate contrapposte usate come posti a sedere – ancora parzialmente coperti dal crollo dei piani superiori a causa di un terremoto verificatosi nell’849 -, un corridoio e, al centro, un pavimento in granito con listelli color giallo antico simile a quelli delle biblioteche che Adriano fece costruire ai lati della Colonna di Traiano, 50 metri più in là. Il ritrovamento era peraltro inaspettato, visto che non è presente nella Forma Urbis Severiana, la pianta di Roma antica del 203-211.
Molti reperti archeologici – incluse taverne Romane riutilizzate fino all’alto medioevo e fondamenta di palazzi del XVI secolo – sono stati recuperati in Piazza Venezia.
Le indagini archeologiche sono necessarie solo per le scale ed i condotti d’aria: i 25 km di metropolitana giaceranno infatti fra i 25 e i 30 metri di profondità, sotto il livello di qualunque passata abitazione umana. In ogni caso, la maggior parte degli scavi deve ancora raggiungere i livelli dell’epoca romana; molte sorprese potrebbero attendere.
Altri edifici rinvenuti in diversi luoghi sembrano appartenere al colonnato del Gymnasium greco voluto da Nerone, ad un canale che attraversava Campo Marzio e che portava fino al Tevere, e ad una parte di mura Aureliane tra San Giovanni e Porta Metronia. Ma ci sono anche testimonianze risalenti all’Età del rame e all’Età del bronzo (IV-III millennio a.C.) scoperte nell’area di Pantano Borghese.
Il punto della situazione è stato fatto durante il convegno “Archeologia e infrastrutture – sviluppo economico e patrimonio culturale”, a cui hanno partecipato anche il sottosegretario ai beni culturali, Francesco Giro, il soprintendente ai beni archeologici di Roma, Angelo Bottini e il professore Andrea Carandini.
Qui un video di Euronews.

