Scavato dopo un secolo il tempio di Zeus-Kasios in Egitto

Nel delta del Nilo sorge l’importante sito archeologico di Tell el-Farama, abitato già dagli antichi Egizi. Una missione archeologica ha finalmente scavato le rovine di un tempio dedicato a Zeus-Kasios, dopo che all’inizio del ‘900 l’archeologo francese Jean Cledat ne aveva scoperto dei resti nelle vicinanze. Sono state rinvenute colonne di granito rosa e iscrizioni che menzionano l’imperatore Adriano (regnante dal 117 al 138 d.C.). Zeus-Kasios era una fusione tra il dio Zeus e il monte Casio in Siria, lo stesso Plinio il Vecchio vi cita un tempio di Giove Casio. La polis greca si chiamava Pelousion, rinominata dai Romani Pelusium.

Ben visibili i resti delle colonne (© Ministero egiziano per il turismo e le antichità)
Tempio di Zeus-Kasios a Pelusio in Egitto (© Ministero egiziano per il turismo e le antichità)

Mostafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità (SCA), ha dichiarato: «Il tempio scoperto si trova a circa 200 metri a ovest della cittadella di Pelusium e 100 metri a sud della chiesa nel sito. L’ubicazione del tempio è stata determinata grazie ai resti di un gigantesco portale crollato in epoca antica in seguito a un terremoto. Il portale era costituito da due enormi colonne di granito di Assuan – che misurano 8 metri di altezza e 1 metro di diametro – e dalla soglia (l’architrave? ndr) di granito in cima». Aiman ​​Ashmawi, capo del Dipartimento delle Antichità Egizie presso l’SCA, ha aggiunto: «La squadra ha scoperto per la prima volta i resti del tempio in mattoni di fango che è costruito su un’alta piattaforma di macerie e pietre rotte. L’ingresso del tempio era ad est ed era accessibile attraverso una rampa sopraelevata ricoperta di granito».

L’archeologo francese Jean Cledat lavorò nel sito dal 1909 al 1913 per conto della Compagnia del Canale di Suez. Dedusse l’esistenza del tempio sulla base di iscrizioni tardo greche su pietre nell’area circostante, ma non trovò mai l’esatta ubicazione del tempio. Nadia Khedr, direttrice del Dipartimento delle antichità del Basso Egitto, ha detto che “molti enormi blocchi di granito sono stati trovati nelle strade intorno al tempio, segno che il sito venne utilizzato come cava in tempi successivi. Alcune delle sue parti sono state riutilizzate nella costruzione delle chiese a Tell el-Farama, compresa una colonna corinzia usata in una chiesa vicina».

Il dottor Hisham Hussein, direttore generale delle Antichità del Sinai, ha aggiunto: «Lo studio dei blocchi scoperti, la documentazione e la mappatura fotogrammetrica sono in corso per poter ricostruire digitalmente gli elementi architettonici del tempio di Zeus-Kasios. In questa stagione la squadra egiziana ha ritrovato la soglia dopo un secolo, e scoperto nuovi blocchi di granito rosa con iscrizioni greche. Studiandoli insieme, risulta che il testo si completa a vicenda e si riferisce all’imperatore Adriano che ordinò nuove aggiunte al tempio di Zeus-Kasios a Pelusium, [commissionandole] al prefetto dell’Egitto Tito Flavio Tiziano (Titus Flavius Titianus)».

Iscrizioni in greco sull’architrave (© Ministero egiziano per il turismo e le antichità)
(© Ministero egiziano per il turismo e le antichità)

Heritage Daily

Luxor Times

Ministero egiziano per il turismo e le antichità

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