Scoperto Durrington Shafts, un nuovo henge di fosse vicino a Stonehenge

Il sito si trova a 3 km da Stonehenge nella pianura di Salisbury, vicino al comune di Amesbury (Crown copyright and database rights 2019 (OS MasterMap® Scale 1:1250) and 2013 (OS Profile DTM Scale 1:10000); EDINA Digimap Ordnance Survey Service (100025252) http://digimap.edina.ac.uk)

Gli archeologi hanno scoperto quello che potrebbe essere il più grande monumento preistorico del Regno Unito, a poca distanza da Stonehenge. Utilizzando una combinazione di tecnologie di telerilevamento e scavi sul posto, la squadra ha trovato le tracce di almeno 20 enormi buche risalenti al Neolitico, circa 4.500 anni fa. Ogni fossa misura almeno 10 metri di diametro ed è profonda almeno 5 metri. Formano un cerchio di 2 km di diametro, per un’area di 3,1 km². Al centro di questo gigantesco cerchio c’è uno dei più grandi henge nel Regno Unito, il famoso Durrington Walls largo 500 metri, e il più piccolo Woodhenge, 110 metri di diametro.

Average pit distance to pits as a circular boundary and a simple cost surface generated from the centre of Durrington Walls and cropped at the Larkhill Causewayed enclosure © Crown copyright and database rights 2013 (OS Profile DTM Scale 1:10000)

Una henge è un monumento preistorico circolare realizzato con pietre, pali di legno ma anche fosse. Il nuovo Durrington Shafts conta 20 buche, ma potrebbero essercene più di 30. Purtroppo il 40% del cerchio non è più disponibile per lo studio a causa dello sviluppo moderno. Vincent Gaffney, uno degli archeologi a capo del progetto, ha dichiarato: «È una scoperta senza precedenti. [Siamo] rimasti sorpresi dalla grandezza della struttura e dal fatto che, nonostante fosse così vicina a Stonehenge, non fosse stata trovata prima». I ricercatori del progetto Stonehenge Hidden Landscape (“Il Paesaggio Nascosto di Stonehenge”), si sono resi conto l’estate scorsa che le buche gigantesche che stavano trovando durante le loro indagini archeologiche non erano stagni artificiali per dare acqua potabile al pascolo, ma piuttosto buche scavate dall’uomo in un modello circolare. «A poco a poco ci siamo convinti che non stavamo guardando caratteristiche naturali», ha detto Bates (Università di St Andrews) a Live Science. «Dovevano essere opere umane».

Essendosi riempite naturalmente nel corso dei millenni, le fosse – sebbene enormi – erano state liquidate come doline (buche naturali) e stagni artificiali. Le ultime tecnologie – tra cui georadar e magnetometria – li hanno mostrati come anomalie geofisiche e hanno rivelato il loro vero significato (Crown copyright and database rights 2019 (OS MasterMap® Scale 1:1250) and 2013 (OS Profile DTM Scale 1:10000) )

L’analisi al radiocarbonio di frammenti di ossa e gusci trovati nei sedimenti delle buche le ha datate tra il 2800 e il 2100 a.C., proprio l’epoca di Durrington Walls. Questo tempismo potrebbe non essere casuale, ma un indizio; forse queste buche servivano da confine a un’area sacra all’interno del cerchio. Un’ipotesi è che i diversi cerchi consentissero l’accesso solo a determinate categorie della società. «È possibile che questa linea di buche segnasse una zona nella quale potevano accedere solo alcune persone», ha detto Bates. «Forse la gente comune poteva arrivare fin qua, mentre i sacerdoti tenevano banchetti, sacrifici o altro presso il cerchio interno di Durrington». Inoltre, il nuovo henge sembra incrociare una precedente area sacra preistorica conosciuta come Larkhill Causewayed Enclosure (“il recinto rialzato di Larkhill”), un sito costruito un millennio prima, tra il 3750 e il 3650 a.C. Questo recinto, così come le fosse appena scoperte, sono tutti a circa 864 metri di distanza dal centro, Durrington Walls.

I ricercatori hanno ipotizzato un legame cosmologico tra le buche all’esterno e Durrington all’interno. I neolitici potrebbero aver progettato appositamente queste fosse per trattenere l’acqua durante la stagione delle piogge. Sebbene Durrington shafts sia unico nel suo genere – non ci sono strutture preistoriche paragonabili – non è sorprendente che le persone del Neolitico abbiano investito tempo ed energia per scavarle. Durante il Neolitico, i primi agricoltori in Gran Bretagna costruirono monumenti complessi e talvolta grandi come Stonehenge (eretto tra il 2500 a.C. e il 2000 a.C.) per ospitare le loro cerimonie rituali. Non è chiaro come avessero calcolato dove scavare le buche lungo un cerchio, forse avevano un sistema per misurare i passi su lunghe distanze. Infine, le buche potrebbero conservare le tracce di scavi successivi, magari – scrivono i ricercatori – continuarono ad esistere fino alla Media Età del Bronzo. Lo studio è stato pubblicato il 21 giugno sulla rivista Internet Archeology.

Distribution of features over a composite Lidar and OS profile data derived digital surface model (shaded) with OS 10k overlay © Environment Agency copyright and database right 2019. All rights reserved. Lidar Composite DTM 2m resolution, Scale 1:8000 and 1m resolution, Scale 1:4000; © Crown copyright and database rights 2013 OS 1:10000 Scale and Profile DTM Raster, Scale 1:10K

Secondo una teoria dell’archeologo Mike Parker Pearson (University College di Londra), i morti venivano celebrati a Durrington, nel regno dei vivi, e poi trasportati sul fiume Avon fino a Bluehenge. Qui venivano cremati e le ceneri trasportate per la sepoltura a Stonehenge, nel regno dei morti.

The Stonehenge landscape and principal monuments over an OS profile data digital elevation model with OS topographic mapping overlay © Crown copyright and database rights 2019 (OS MasterMap® Scale 1:1250) and 2013 (OS Profile DTM Scale 1:10000)
Il progetto Stonehenge Hidden Landscape ha esaminato decine di chilometri della pianura di Salisbury (Crown copyright and database rights 2013 OS Profile DTM Raster, Scale 1:10K)
Il carotaggio delle buche ha fornito date al radiocarbonio a oltre 4.500 anni fa, quindi contemporaneo a Durrington Walls (Internet Archaeology)
Sono stati recuperati pezzi di selce e frammenti ossei non identificati (Internet Archaeology)
Dando Terrier rig in action at 5A looking north-west to anomalies 6A–7A, Strangways and Larkhill
Vibracoring at 8A, looking north-east towards Durrington Walls

Internet Archaeology

Live Science

The Guardian

University of St. Andrews

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