I resti della tomba egizia QV66 sono probabilmente della regina Nefertari

(Michael E. Habicht)
(Michael E. Habicht)

Un paio di gambe mummificate conservate al Museo Egizio di Torino potrebbero appartenere a una delle donne più belle e potenti dell’antico Egitto.

Nefertari, da non confondere con la più famosa Nefertiti, fu la prima moglie e la Grande sposa reale del grande faraone Ramses II, che regnò tra il 1279 e il 1213 a.C. all’inizio della XIX dinastia.

Il primo studio multidisciplinare dei suoi resti, pubblicato sulla rivista PLOS ONE, ha rivelato come Nefertari fosse alta e magra. «È l’unica regina di epoca ramesside ad essere stata probabilmente identificata», ha dichiarato a Seeker l’egittologo Michael Habicht, dell’Istituto di Medicina Evolutiva dell’Università di Zurigo.

Affreschi nella QV66 (wikimedia)
Affreschi nella QV66 (wikimedia)

«Nefertari è una delle regine più grandi e importanti d’Egitto, al livello di Hatshepsut, Nefertiti e Cleopatra», dice Habicht. Nota per le impressionanti pitture sui muri della sua sontuosa tomba nella Valle delle Regine, Nefertari era altamente istruita e giocò un ruolo attivo nella politica estera. Tuttavia, poco si sa della sua fine. «Sappiamo che ebbe quattro figli e quattro figlie, e che assistette all’inaugurazione dei templi di Abu Simbel, nel ventiquattresimo anno di regno di Ramses II. Dopo quell’evento, sparì dalla storia». Gli egittologi stimano che probabilmente morì intorno al venticinquesimo anno di regno del marito, tra i 40 e i 50 anni di età.

La tomba di Nefertari, nota come QV66, è stata pesantemente saccheggiata nell’antichità, e la sua mummia venne fatta a pezzi e gettata via dai tombaroli. Quando l’archeologo e diplomatico Ernesto Schiaparelli aprì la tomba nel 1904, trovò una serie di resti a pezzi, inclusi frammenti del sarcofago di granito rosa, un paio di sandali e i frammenti di due gambe mummificate. Ospitati nel Museo Egizio di Torino, i resti sono stati esaminati in uno studio multidisciplinare. «Sebbene non esista alcuna certezza assoluta, i risultati della ricerca identificano i resti come quelli probabili di Nefertari», spiega a Seeker l’autore capo Frank Rühli (Università di Zurigo).

La ricostruzione antropometrica e l’esame delle ginocchia hanno delineato una donna alta 165 – 168 cm. La statura è stata anche stimata in modo indipendente dal professore Maciej Henneberg dell’Università di Adelaide, in Australia, che ha ottenuto un’altezza di 165 cm. «I dati sulle donne del Nuovo Regno e del Terzo Periodo Intermedio mostrano che probabilmente Nefertari era più alta dell’84% delle donne della sua epoca», dice Rühli. I materiali per l’imbalsamazione sono coerenti con la mummificazione di epoca ramesside, mentre i raggi X sul ginocchio sinistro hanno rilevato possibili tracce di arteriosclerosi, indice di una persona anziana. «Le analisi indicano un individuo tra i 40 e i 60 anni di età», scrivono gli scienziati.

I resti di femore, rotula e tibia ai raggi X (Michael E. Habicht)
I resti di femore, rotula e tibia ai raggi X (Michael E. Habicht)

Il mistero delle gambe mummificate, tuttavia, non è completamente risolto. Gli autori ammettono che l’identificazione non può essere fatta con assoluta certezza dato che alcune analisi sono fallite. Inoltre la QV66 non era una tomba intatta. Il test del DNA non è stato definitivo poiché i campioni erano contaminati e non adatti all’analisi, mentre la datazione al radiocarbonio ha portato dei risultati strani – i resti predaterebbero la presunta vita di Nefertari di circa 200 anni. «Una discrepanza tra la datazione al radiocarbonio e la cronologia egizia è stata a lungo dibattuta. Effettivamente, potrebbero sorgere alcune domande sul modello cronologico del Nuovo Regno», dice Habicht. «Per il futuro, suggeriamo fortemente di datare al radiocarbonio altri individui di epoca ramesside, al fine di validare o confutare la cronologia».

La tomba di Nefertari conteneva anche un paio di sandali fatti di materiale vegetale – erba, foglie di palma e papiro – in uno stile tipico delle XVIII e XIX dinastie. Secondo i ricercatori, la alta qualità e la forma dei sandali indicano delle calzature reali. Sarebbero di taglia 39-40, adatte alla statura di Nefertari.

I sandali della QV66 (Museo Egizio di Torino)
I sandali della QV66 (Museo Egizio di Torino)
Il piccolo tempio di Nefertari ad Abu Simbel. La statua di Nefertari ha la stessa grandezza di quella di Ramses II per dimostrare il suo status e importanza (Wikimedia)
Il piccolo tempio di Nefertari ad Abu Simbel. La statua di Nefertari ha la stessa grandezza di quella di Ramses II per dimostrare il suo status e importanza (Michael E. Habicht)

Seeker

PLOS ONE

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