Ricomposte dopo 1.000 anni delle canzoni medievali perdute

(Cambridge University)
(Cambridge University)

Per la prima volta, dopo 1.000 anni, un eccezionale lavoro di ricostruzione ha riportato in vita un antico repertorio di canzoni medievali.

Sam Barrett, ricercatore dell’Università di Cambridge, ha impiegato oltre 20 anni per ricomporre le melodie contenute in un manoscritto dell’XI secolo chiamato ‘Cambridge Songs’.

‘Songs of Consolation’, suonata lo scorso 23 aprile alla Pembroke College Chapel di Cambridge, è stata ricostruita grazie ai neumi (i segni della notazione musicale usati durante il Medioevo) trovati su una pagina del manoscritto che si era creduta persa per 142 anni.

La consolazione della filosofia (Cambridge University Library)
La consolazione della filosofia (Cambridge University Library)

Da un’opera di Boezio

L’esibizione di sabato era caratterizzata da alcuni passaggi presi dall’opera magna del filosofo romano Severino Boezio, ‘La consolazione della filosofia’. Uno degli scritti più letti e importanti del Medioevo, composto durante la prigionia di Boezio, prima della sua esecuzione per tradimento. Tale fu la sua importanza, che venne fatto tradurre da importanti personalità come Alfredo il Grande, Chaucer ed Elisabetta I d’Inghilterra.

Centinaia di canzoni latine furono registrate in neumi dal IX al XIII secolo. All’epoca era comune mettere in musica le grandi opere, e tra queste vi sono i classici di Orazio e Virgilio, gli autori tardo-antichi (come Boezio) e testi medievali, dai lamenti alle canzoni d’amore.

Altezze sconosciute

Tuttavia, il compito di eseguire tali antichi lavori oggi non è semplice come leggere e suonare uno spartito. 1.000 anni fa, la musica era scritta in un modo che delineava le melodie generali, ma non erano esattamente delle note musicali; i musicisti dell’epoca si basavano sulla tradizione orale per mantenerle in vita. Poiché queste tradizioni orali finirono nel XII secolo, spesso è impossibile ricostruire la musica ‘perduta’ di quest’epoca. Sono le altezze ad essere sconosciute.

Ora, dopo oltre due decenni di minuzioso lavoro per identificare le tecniche usate, la ricerca di Barrett gli ha permesso di ricostruire le melodie contenute nella pagina di un manoscritto dell’XI secolo chiamato ‘Cambridge Songs’.

«Questa pagina in particolare – rimossa ‘accidentalmente’ dalla Libreria dell’Università di Cambridge da uno studioso tedesco negli anni ’40 – è un pezzo fondamentale delle canzoni», dice Barrett.

Brani (quasi) perduti

Dopo aver messo insieme l’80-90% circa di quello che possiamo sapere delle melodie per ‘La consolazione della filosofia’, Barrett ha chiesto l’aiuto di Benjamin Bagby di Sequentia – un gruppo musicale specializzato in canzoni medievali. Bagby, co-fondatore di Sequentia, è anche direttore del List Songs Project, che ha già riportato in vita i repertori musicali da Beowulf ai Carmina Burana.

Negli ultimi due anni, Bagby e Barrett hanno lavorato insieme fino a riportare in vita le ‘Cambridge Songs’. Originarie della Renania, ‘Le canzoni di Cambridge’ sono la parte finale di un’antologia di testi latini che era tenuta a Canterbury, prima che venissero spostate a Cambridge nel tardo XVII secolo. Nel 1840, uno studioso tedesco tagliò una pagina importante e se ne ritornò in Germania. Per 142 anni si pensava che fosse andata perduta, fino a quando la storica Margaret Gibson, nel 1982, l’ha riconosciuta in una libreria di Francoforte.

«Senza questo straordinario colpo di fortuna, sarebbe stato molto, molto più difficile ricostruire le canzoni», aggiunge Barrett. «Le notazioni su questa singola pagina ci permettono di ricostruire una parte cruciale che altrimenti non sarebbe stata possibile recuperare. Ci sono state delle volte in cui lavoravo e pensavo di essere nell’XI secolo, quando la musica era così vicina da poterla quasi toccare. E sono in quei momenti che mi dico che gli ultimi 20 anni sono davvero valsi la pena».

Il video con un eccezionale estratto delle Canzoni di Cambridge:

Università di Cambridge

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