Crollato un altro muro a Pompei
I carabinieri di Pompei (Napoli) hanno sequestrato ieri sera una piccola area a nord degli scavi archeologici dove si è verificato il crollo di un muro romano realizzato con la tecnica “Opus incertum”.

Due carabinieri ispezionano il luogo del crollo (ANSA)

(ANSA)
Il cedimento è avvenuto nei pressi di Porta di Nola vicino la cinta muraria della città antica, in una zona aperta al pubblico.
A terra ci sono circa tre metri cubi di macerie. Il cedimento si è verificato a quasi un anno di distanza dal crollo della Schola Armaturarum e non ha provocato danni a persone né ad altre strutture. In questo momento è in corso un sopralluogo del direttore degli Scavi, Antonio Varrone.
Il crollo del muro romano, secondo un primo rapporto dei carabinieri, e’ stato determinato da ‘cause accidentali’ anche se, così come accadde per la Schola Armaturarum lo scorso 6 novembre, la pioggia caduta abbondantemente nei giorni scorsi potrebbe essere verosimilmente una concausa decisiva.
Per mercoledì prossimo era già stata programmata la visita a Pompei del commissario europeo per le politiche regionali Johannes Hahn. Il “ministro” della Ue arriverà nel sito flegreo per constatare la situazione e decidere sul finanziamento di 105 milioni a disposizione di Bruxelles.
Mercoledì scorso il ministero dei Beni culturali aveva spedito l’incartamento contenente i progetti del governo italiano sull’area archeologica, tra cui il cosiddetto “Progetto Pompei” e la serie di progetti in programma sulle domus, con la relativa metodologia di intervento.
“Il commissario Hahn verrà per rendersi conto della situazione, ma se non ci fosse l’intenzione a erogare il finanziamento non verrebbe nemmeno – aveva affermato il sottosegretario ai Beni culturali, Riccardo Villari -. Noi, da parte nostra, abbiamo creato tutte le condizioni necessarie per lo sblocco dei fondi, a dimostrazione che su Pompei il governo fa sul serio e ha già invertito la tendenza. Per ora stiamo intervenendo sulla messa in sicurezza idrogeologica”.
Dopo l’aiuto che verrà da Bruxelles, la speranza è affidata anche all’intesa che il 28 e 29 novembre sarà firmata a Parigi fra l’Unesco e il Mibac. Un grande appello internazionale per chiedere la disponibilità a salvare uno dei siti più importanti dell’umanità. Perché, argomentava Villari mercoledì scorso, “serve una grande operazione a livello sovranazionale e non si può parlare di Pompei solo quando crolla qualche domus”.
Aggiornamento: Oggi, 25 ottobre, ci sono stati nuovi crolli a Pompei, anche se stavolta a cedere sono «solo» due muri di epoca moderna. Più precisamente, si tratta di un muro nell’area fuori Porta Ercolano lungo la via dei Sepolcri e di un altro nella zona occidentale del sito.