Un centro di produzione di ceramiche a Selinunte

Con 1.250 metri quadri di estensione e una lunghezza di 80 metri è la più grande industria di produzione di terracotte e ceramiche del mondo antico ritrovata finora. Nel parco archeologico dell’antica città greca di Selinunte è stato scoperto dagli studiosi dell’Istituto archeologico germanico di Roma e dell’Università di Bonn, guidata dal professore Martin Bentz, quello che un tempo fu un vero e proprio quartiere artigianale.

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Sono due le fornaci, risalenti al V secolo a.C., finora scoperte dagli archeologi nella valle del Cottone, in prossimità del fiume. Dalle prospezioni geofisiche effettuate in tre sezioni dell’area sono state individuate diverse strutture circolari che, secondo gli studiosi, lasciano presagire la presenza di un complesso articolato che, per dimensioni e caratteristiche, doveva essere gestito a livello industriale.

Tra le ipotesi, le fornaci più grandi venivano utilizzate per la produzione di tegole in terracotta mentre in quelle più piccole venivano realizzati vasi e altri oggetti. “Il rapporto di collaborazione con l’università di Bonn e con l’Istituto germanico – ha detto il direttore del parco archeologico di Selinunte e delle Cave di Cusa Giovanni Leto Barone – ci sta consentendo di far riemergere il più grande insediamento industriale dell’antica colonia greca mai scoperto. Gli scavi, iniziati nel 2010, proseguiranno per altri due anni e siamo certi che ci riserveranno ancora tante sorprese come è avvenuto nel 2013 quando nella zona più arcaica del quartiere, tra le diverse scoperte, sono state rinvenute ceramiche e terracotte”.

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